Il rifugio originario del 1963 voleva ricordare il partigiano ed alpinista Dante Livio Bianco. Esso era costituito da una capanna in muratura in pietra a vista con copertura in lamiera a due piani fuori terra.
I vari ampliamenti hanno comportato la realizzazione di una piccola cucina a piano terra e dei servizi igienici; il raddoppio del rifugio, verso il lago, ha permesso la realizzazione di nuovi posti letto e successivamente, verso monte, la costituzione di altrettanti servizi igienici. Il rifugio ha mantenuto l’utilizzo della pietra a vista nei vari interventi.